L’emergenza Covid è finita per la Cei: le celebrazioni possono tornare alle modalità pre-pandemiche, come riferito in una lettera ai vescovi.
Addio distanziamento, addio limitazioni. La pandemia da Covid, per la chiesa cattolica, è ormai terminata. Lo ha annunciato con una lettera ai vescovi la Presidenza della Cei, che ha fatto proprie le comunicazioni dell’Oms sulla fine dell’emergenza sanitaria a livello mondiale e ha, di fatto, riportato tutte le celebrazioni alle modalità pre-pandemiche. Una novità che riporta il paese a una normalità che sembrava dimenticata, ma che finalmente, dopo tre anni di difficoltà, sembra finalmente essere tornata tra noi.
Emergenza Covid: la novità della Cei
La lettera inviata dalla Comunità episcopale italiana è chiarissima: “Tutte le attività ecclesiali, liturgiche, pie devozioni, possono tornare a essere vissute nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria“. In altre parole, si potrà andare a messa con maggior serenità, e secondo le modalità cui eravamo abituati prima dello scoppio della grave pandemia da Covid che per tre lunghi anni ha bloccato il mondo intero.
Restano comunque salve le possibilità, per i vescovi diocesani, di suggerire alcune norme di prudenza a tutti i fedeli e ai rappresentanti ecclesiastici, tra cui l’igienizzazione delle mani prima della distribuzione della Comunione o l’utilizzo del dispositivo di sicurezza individuale in occasione di visite a persone fragili, anziani o immunodepressi.
Il ringraziamento della Chiesa al personale sanitario
Nel suo comunicato la Cei ha sottolineato come queste novità siano frutto delle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che in questi giorni ha, di fatto, posto fine alla pandemia legata al Covid. Un annuncio che ha liberato anche la Chiesa, mettendo fine a un periodo molto difficile in cui le comunità cristiane hanno cercato di aiutare con opere di carità chiunque abbia sofferto per l’imperversare della malattia o per la congiuntura economica complicata che ha seguito lo scoppio della pandemia.
Ricordando anche i mesi durissimi che abbiamo vissuto, la Cei ha voluto ringraziare nella propria lettera il personale sanitario, per la dedizione con cui ha messo a rischio la propria vita per aiutare i ricoverati. Ringraziamenti che sono stati allargati a tutti coloro che hanno dato il proprio contributo per affrontare questa situazione di crisi. Inclusi, quindi, gli amministratori, le forze dell’ordine, ma anche gli imprenditori, gli operatori della comunicazione e tanti comuni cittadini.
Inevitabile, infine, un passaggio in memoria delle persone che hanno perso la vita, tra cui centinaia di sacerdoti contagiati durane il servizio del proprio ministero. Per tutti coloro che hanno resistito e per chi non ce l’ha fatta è doveroso andare avanti e tornare alla normalità, con la consapevolezza della necessità di mantenere alta l’attenzione davanti alle tante sfide che ancora ci attendono. Parole importanti e che, di fatto, proiettano nuovamente anche il nostro paese verso quel ritorno alla normalità che ormai sembra essersi realizzato da diversi mesi. Per la gioia di tutti.